Gli Usa e lo scontro armato con l’Iran ai confini con la Siria: drone uccide contractor americano, la risposta con raid che fa 8 decessi

Non c’è solo il fronte ucraino. A tenere alta la tensione nello scontro geopolitico resta, come sempre, il quadrante mediorientale. Nella notte un contractor statunitense è stato ucciso e cinque soldati più un altro professionista sono rimasti feriti dopo che un drone ha colpito una base militare nel Nord-Est della Siria. Secondo quanto riferisce il Pentagono in una nota ad essere colpita è stata una base vicino ad Hasakah e l’intelligence statunitense ritiene che il drone fosse “di origine iraniana”.

Poche ore dopo la risposta con una serie di attacchi aerei delle forze statunitensi nell’Est della Siria: almeno otto miliziani filo-iraniani sono stati uccisi, secondo quanto scrive l’Osservatorio siriano per i diritti umani. “I raid Usa hanno preso di mira dei depositi di armi nella città di Deir Ezzor, dove sono stati uccisi sei combattenti filo-iraniani, altri due dei quali sono stati uccisi da attacchi che hanno colpito il deserto di Moyadine e le vicinanze di al-Boukamal“, scrive l’Ong. “Sotto la direzione del presidente Biden – ha spiegato il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III – ho autorizzato le forze del comando centrale degli Stati Uniti a condurre attacchi aerei di precisione stasera nella Siria orientale contro strutture utilizzate da gruppi affiliati al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran”. “Gli attacchi aerei – aggiunge Austin – sono stati condotti in risposta all’attacco di oggi, nonché a una serie di recenti attacchi contro le forze della coalizione in Siria da parte di gruppi affiliati all’Irgc”.

Questi “attacchi di precisione”, come vengono definiti dal Dipartimento americano, hanno lo scopo di “proteggere e difendere il personale statunitense”. Gli Stati Uniti sostengono di aver intrapreso “azioni proporzionate e deliberate” volte a “limitare il rischio di escalation e ridurre al minimo i morti”. “Come ha chiarito il presidente Biden, prenderemo tutte le misure necessarie per difendere il nostro popolo e risponderemo sempre in un momento e in un luogo a nostra scelta”, ha aggiunto il segretario alla Difesa americano. “Nessun gruppo colpirà impunemente le nostre truppe” ha chiarito.